A. L. S. S. A.
Associazione Ligure per lo Sviluppo degli Studi Archeoastronomici


Circolare n° 1
Maggio 2001

Che cos’è l’A. L. S. S. A. ?
 

L' 11 gennaio 1997, presso la sede del Club Alpino Italiano di Genova Bolzaneto, si costituiva di fatto, con la ratifica dello Statuto Sociale da parte dei soci fondatori, l'Associazione Ligure per lo sviluppo degli Studi Archeoastronomici (A.L.S.S.A.), che veniva in seguito registrata con atto legale il 12 maggio dello stesso anno.

L'A.L.S.S.A. nasceva da un contributo multidisciplinare ad opera di un gruppo di persone aderenti a diverse associazioni, tra le quali: l'Osservatorio Astronomico di Genova, l'Istituto Internazionale di Studi Liguri, l'Associazione Ligure Astrofili "Polaris" e l'Associazione Astrofili Spezzini. Essa è stata, ed è tuttora, la prima ed unica espressione di questo tipo in terra ligure e non solo. Questo appare come un precorrere i tempi, soprattutto se si tiene conto che la Società Italiana di Archeoastronomia (S.I.A.) si è costituita solo di recente (cioè ben quattro anni dopo la nostra Associazione).

Gli scopi che l'A.L.S.S.A. si propone sono lo studio, la ricerca, la divulgazione e la pubblicazione in campo archeoastronomico. La struttura multidisciplinare di questa materia di studio, oltre alle ovvie conoscenze basilari di astronomia, visuale e di posizione, e di archeologia, prevede l'utilizzo di altre discipline ad esse collegate, quali la geologia, la geofisica, la toponomastica, l'etnografia e la storiografia.

Proprio per la vastità di interessi che l'archeoastronornia, come materia scientifica, racchiude in sé, e a causa della differente estrazione culturale dei soci, si è istituito un ciclo di seminari a cadenza annuale, giunti orinai alla quinta edizione, seguiti da altri incontri e uscite sul campo. Questa circolare, che vuole essere la prima di una lunga serie, terrà informati tutti i soci sulle attività della nostra Associazione, nella speranza che ciò possa costituire uno stimolo a parteciparvi attivamente. Inoltre, al fine di migliorare la comunicativa tra tutti noi, a questa circolare viene allegato l'indirizzario di tutti i soci e dei simpatizzanti. Invito quindi tutti coloro che fossero interessati a divulgare notizie, ricerche, appuntamenti e curiosità (o anche una semplice opinione), ad invianni il materiale per la loro pubblicazione sulla Circolare. Ringrazio anticipatamente tutti per la collaborazione.

G. Veneziano.

Appuntamenti

24 giugno 2001.
Visita ai siti del promontorio del Caprione (La Spezia), dove Enrico Calzolari ci farà da guida in un ambiente suggestivo e
culturale nel parco di Monte Marcello. Partenza indicativa ore 7.00 e arrivo in tarda serata. Colazione al sacco.
In serata visita al sito di San Lorenzo al Caprione (La Spezia) per osservare la luce del Sole, al tramonto del solstizio estivo,
passare attraverso un quadrilite e creare il fenomeno della farfalla dorata.
Al fine di programmare il numero di automobili occorrenti, coloro che fossero interessati alla gita sono pregati di contattare Giuseppe Veneziano.
 
 

Block Notes
10 - 27 maggio 2001.
Mostra di Astronomia
presso la ex chiesa di S.Giovanni, via Roma 4, Cuneo
orari: tutti i giorni 9.00-12.30 e 16.00-19.30
Dal 12 al 20 maggio, nell'ambito della stessa mostra, presso il
chiostro dell'ex chiesa di S. Giovanni, sarà possibile visitare il
Planetario. Stessi orari. Per informazioni: tel. 0171/694125.

17 - 20 giugno 2001.
Convegno Internazionale: La cosmologia nel tempo
Cosmology through Time: Ancient and the Modern
Cosmologies in the Mediterranean Area.
Osservatorio Astronomico di Monte Porzio Catone - Roma
(per ulteriori informazioni contattare Enrico Calzolari)

25 agosto – 1^ settimana settembre
Museinsieme: Mostra di Archeoastronomia
di Piero Barale.
A Pinerolo (Torino), presso la Sede del Museo del CESMAP
Palazzo della Cavalleria, viale Giolitti 1, Pinerolo.

Curiosando...

I Romani denominarono le sette stelle dell'Orsa Maggiore i "Septem Triones", ovvero i "sette buoi", perché con il loro incedere maestoso e regolare intorno al polo celeste ricordavano i buoi durante l'aratura. Da questo nome deriva il termine "settentrione" che indica il punto cardinale nord.


I misteri della Bisalta

La Bisalta (o Besimauda) è un complesso montuoso a picco sulla pianura cuneese. Molte montagne di simile fattura avevano per le popolazioni preistoriche funzioni di luoghi sacri. Ne è un esempio la montagna che sovrasta Torino, nei pressi dei laghi di Avigliana, il monte Musiné, sulla cui cima sono stati scoperti dolmen, menhir e coppelle con chiare funzioni sacro-religiose. E' quindi plausibile pensare che anche la Bisalta, con la sua posizione e la sua conformazione particolari, potesse aver spinto le antiche popolazioni Liguri (che in epoca preromana abitavano queste zone) a fame una montagna sacra. Poi, il fatto che su di essa avvenissero e avvengano tuttora strani fenomeni, probabilmente legati al geomagnetismo della zona, non fa che avvalorare questa ipotesi.

Si sa ad esempio che, durante la seconda guerra mondiale, gli aerei evitavano di sorvolare la zona della Bisalta perché questo creava problemi agli strumenti di bordo. Ancora oggi vengono riferiti numerosi episodi di fenomeni atmosferici alquanto strani: fulmini a cielo sereno, fulmini globulari e fenomeni luminosi notturni. Nell'autunno del 1975, nel cielo sopra la Bisalta, si è assistito in pieno giorno a tre forti lampi seguiti da altrettante esplosioni. Circa un'ora dopo da Peveragno partiva un gruppo di volontari del soccorso del CAI per verificare l'eventuale schianto di un aereo; segno evidente che le esplosioni erano state ben osservate dalla pianura. Questa squadra trovava però tutti i sentieri di accesso alla Bisalta bloccati da elicotteri della Marina Militare ed era costretta a ritornare a valle. Si parlò in via non ufficiale di tre missili partiti per errore da una nave nel porto di Marsiglia e distrutti in volo per evitare danni. Alcuni anni dopo appariva su una rivista di astronomia (Orione o L'Astronomia) una pagina che attribuiva il fenomeno ad un meteorite esploso all'impatto con l'atmosfera. Da allora non se ne è saputo più niente. Per coloro che ne fossero interessati, un'ampia documentazione di questi avvenimenti è riportata nel sito internet dell'Associazione di Ricerca Scientifica di Villanova Mondovì (CN): www.ars2000.it.

In base a questi presupposti, agli inizi degli anni '90 Sergio Piazzo, presidente dell'Associazione di ricerca Scientifica, insieme ad alcuni soci, cominciò ad effettuare dei sopralluoghi sulla Bisalta. Il 19 dicembre del 1993, durante una di queste spedizioni, nei pressi della Costa della Mula (circa 1830 m. di quota), si imbatté in una strana pietra che spuntava dall'erba, una specie di menhir antropomorfo (ossia con fattezze umane) che giaceva supino. Egli escluse subito che fosse stato forgiato da un fenomeno naturale nel corso di secoli (dilavamento delle acque, rotolamento di un masso erratico verso valle) dal momento che le sue fattezze erano troppo marcate. Avanzò quindi l'unica ipotesi plausibile: che fosse un manufatto umano, forse con funzioni propiziatorie.

La forma del manufatto è molto strana: è una scultura a tutto tondo alta circa 130 cm, con una grossa testa a sezione triangolare (quasi a voler rappresentare una strana divinità trinitaria o, come dice lo stesso Piazzo, un alieno nella sua iconografia più classica). La testa è piantata su due gambe scolpite e nettamente divise l'una dall'altra. Il basamento è levigato, con angolazione tale che la scultura, se posizionata verticalmente, penderebbe all'indietro di circa 20% con lo sguardo (se così si può definire) puntato quindi a 20' sopra l'orizzonte locale. Tale posizione stimola certamente l'ipotesi calendariale o archeoastronomica. La parte posteriore, attualmente appoggiata sul terreno, è ben arrotondata e abbastanza profonda da contenere il baricentro dell'intero manufatto, il che fa supporre che la posizione del "ciciu" (così è stato affettuosamente chiamato il manufatto) fosse originariamente quella verticale. E' impossibile, per ora, stabilire l'età del manufatto. I licheni stratificati sul taglio delle gambe forniscono, al massimo, l'indicazione che non si tratta di un'opera recente. Potrebbe essere la rappresentazione di una divinità di quelle popolazioni liguri e celto-liguri che occupavano la zona prima dell'arrivo dei romani, così come l'opera di un pastore occitano che secoli fa ha scolpito nella pietra un "compagno" per sfuggire alla solitudine.

In Trentino e in Valcamonica (territorio degli antichi Camuni) esistono esemplari simili a quello ritrovato sulla Bisalta, ma in Piemonte questo sarebbe il primo caso. Ulteriori sopralluoghi nelle vicinanze del "ciciu", sulla dorsale che va dalla cima Praviné fino alla Costa della Mula, hanno comunque evidenziato la presenza di numerose incisioni rupestri: cruciformi, coppelliformi e antropomorfe (queste ultime rappresenterebbero verosimilmente degli individui bassi, con la testa triangolare e il corpo esile, molto simili al "ciciu"). Da ognuna di queste incisioni è visibile, più o meno emergente, la cima della Bisalta. E' risaputo il fatto che anticamente le cime dei monti venivano utilizzate come indicatori calendariali e astronomici. Tutte queste particolarità fanno della Bisalta un sito misterioso e affascinante che merita certamente un approfondimento.

Giuseppe Veneziano.
 
 
 
 
 

Gruppo della Bísalta (Besimauda) Graffiti rupestri nei pressi della Colla della Mula (quota 1830 m circa), su un masso rivolto ad est (dimensioni m. 2 x 3 circa), al limite di un piccolo gruppo roccioso. Le incisioni, visibili con difficoltà a causa dell'erosione e delle crepe del masso, sembrerebbero rappresentare verosimilmente degli individui di non alta statura, con testa triangolare e corpo esile. (disegno eseguito da Sergio Piazzo, Associazione di Ricerca Scientifica).
 

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