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ARCHEOASTRONOMIA LIGUSTICA

 

Pubblicato in: Nuovo Orione n. 297, febbraio 2017, pp. 5-6, ISSN 9771122786004

 

IL COLORE DI SIRIO

 

Mario Codebò

 

Sirio un tempo era rossa, o bianca com'è oggi? Questa domanda è stata provocata da uno strano aggettivo – υποκιρρος (υποκίρρος o υποκιρρός, a seconda del dialetto greco) – usato da Tolomeo sia nell'Almagesto che nel Tetrabiblos. Gli autori latini poi parlavano di rubra canicula, con ciò riferendosi però più probabilmente a Procione, come dimostrò efficacemente Schiaparelli nel suo celebre articolo omonimo del 1896.

 Resta l'equivoca testimonianza di Tolomeo che ha indotto gli astronomi moderni a pensare che circa duemila anni fa Sirio B fosse una supergigante rossa.

Ma se si analizza bene sia l'aggettivo che il contesto in cui esso viene usato dall'astronomo alessandrino, si notano subito delle incongruenze.

Υποκιρρος è formato da υπό = ipo, sub, e da κιρρος (κίρρος o κιρρός) = giallo (da cui, in italiano, "cirrosi"). Significa quindi "subgiallo", cioè: meno che giallo, biancastro (in pieno accordo col colore attuale di Sirio).

Ancora più strano è che, nell'Almagesto, Tolomeo lo attribuisca a sei stelle, molto brillanti ma ben diverse tra loro, e che di tutte le altre 1016 da lui citate non dia nessuna indicazione sul colore: Aldebaran (arancione di classe K5), Antares (rossa di classe M1), Betelgeuse (rossa di classe M2), Arturo (arancione di classe K1), Polluce (gialla di classe K0), Sirio (bianca di classe A1). Nel Tetrabiblos invece definisce υποκιρρος solo Aldebaran, Antares ed Arturo.

Insomma: questo strano aggettivo appare proprio fuori luogo e avvalora l'ipotesi di Schiaparelli che un anonimo copista abbia operato delle sostituzioni ai manoscritti originali. L'astronomo di Savigliano cita inoltre altre fonti (Giulio Igino; l'anonimo scoliaste della versione latina di Germanico Cesare dei "Phaenomena" di Arato; Manilio; Efestione Tebano; Rufo Festo Avieno) secondo le quali Sirio era bianco-cerulea come oggi.

A tutte queste testimonianze se ne può oggi aggiungere una – trovata dallo scrivente e presentata al Convegno SIA 2016 – citata nell'Avesta e risalente a I millennio a. C.: "bianca stella" dai "raggi immacolati" (Yašt Tīr 8, v. 2).

Sirio, dunque, probabilmente fu sempre bianca.

 

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